Margherita, figlia di Amedeo V il Grande, sposò nel 1296 Giovanni I e divenne Marchesa di Monferrato e signora di Ciriè, Lanzo e Caselle.
Solo in quell’anno Ciriè divenne feudo Savoia e qui, nel castello di Ciriè, Margherita si stabilì e vi regnò fino al 1349 anno in cui morì. Fu molto amata dal popolo a cui aveva concesso statuti e franchigie per alleggerirlo dai troppi oneri e furono anni di pace.
Margherita fece costruire molti ricetti per difendere la popolazione dalle incursioni esterne e da allora chi abitava le sue terre, terre di Margherita, era esonerato dal partecipare alle frequenti azioni bellicose che dirompevano tutto intorno. Non più zona di confine ma cuore del regno sabaudo, una sorta di giardino felice.
Le terre e le castellanie passarono in seguito a Jolanda (sposa di Aimone di Savoia) fino all’arrivo del Conte Verde che, vestito con un mantello verde affinché, al suo arrivo, tutti lo riconoscessero, iniziò l’opera di ampliamento del castello, continuata poi da Amedeo VII, il Conte Rosso, nipote di Aimone e di Jolanda. Gli statuti voluti da Margherita furono tutti confermati ancora nel 1384 e Ciriè riconobbe in Amedeo VII il suo Signore.
Un’altra Margherita è spesso ricordata in queste terre ed è la figlia di Goffredo II di Charny colei che sposò Umberto de la Roche e prese con sé la Sindone nel 1418 durante la guerra dei cent’anni per consegnarla nelle mani di Ludovico e Anna di Savoia a Chambery nel 1453.
Fu poi la volta di Margherita di Valois, Figlia di Francesco I re di Francia e di Claudia di Francia, nata nei pressi di Parigi, il 5 giugno 1523, cresciuta nel più raffinato e colto ambiente francese, parlava il latino ed il greco oltre allo spagnolo, francese, ispirò poeti che la cantavano come la «dotta principessa» ed alla sua bellezza guardavano gli scultori del suo tempo come «divina e casta Margherita». Era destinata alle nozze con un Savoia, con l’erede di casa Savoia Luigi che però morì troppo presto e Margherita a 36 anni era ancora nubile. Il casato Savoia era nelle mani di Emanuele Filiberto quando nel 1559 fu firmata con i francesi la pace di Cateau-Cambrèsis ed il 9 luglio si celebrarono le regali nozze. La casa degli sposi fu scelta a Vercelli in un primo tempo, poi a Rivoli e dal 1563 a Torino divenuta capitale del ducato sabaudo. Nonostante la non più giovane età di Margherita e le male lingue, nel 1562 nacque l’erede Carlo Emanuele. Margherita è spesso ricordata per le sue azioni caritatevoli con le giovani donne povere e con i gentiluomini caduti in miseria, generosa con tutti nonostante i tempi difficili. Il Paese che le aveva dato i natali, la Francia, era ormai caduto in mani ugonotte e Margherita aveva cercato di aiutare i cattolici in fuga. «Vera cristiana» era definita, «la migliore principessa del mondo» asserivano i suoi concittadini. Sarebbe stata sicuramente accanto al marito Emanuele Filiberto, testa di ferro, quando nel 1578 prese la decisione di portare a Torino la Sindone ma sfortunatamente Margherita, a causa di una forte febbre, morì a Torino il 15 settembre del 1574.
Un’altra Margherita sarebbe stata amata più tardi dai Torinesi, una vera Regina per i Savoia e moglie di Umberto I…