il cuore grande di Muriel

Mondovì 15 maggio 2015
Muriel è nata al mare, in una elegante e rinomata città di mare. Sa di fiori di campo e vive tra mare e monti. Forse più monti. Guarda in alto e vede lontano. Non la vedo da anni, sedici direi ma la riconosco subito e lei riconosce me. Siamo qui entrambe per un convegno organizzato dall’Ordine dei Giornalisti del Piemonte. Fra tutta la gente in fila per registrarsi al convegno, noi ci riconosciamo e abbracciamo subito e, come se il tempo non fosse mai passato, ricominciamo il discorso da dove l’avevamo interrotto. Poi arriviamo alla Sindone.

Da Torino siamo partiti un po’ prima in modo da riuscire a vedere la Sindone di San Michele di Mondovì prima del convegno. Son in auto col Beppe, andiamo sempre insieme ai convegni e strada facendo cantiamo. Cantiamo le canzoni che sappiamo con le parole che ricordiamo. A volte le inventiamo e a volte stoniamo solo il ritornello. Qualcuno ha raccontato al Beppe una barzelletta in dialetto. Gli piace tanto e non smette di raccontarla a chiunque… Poi mi guarda e dice: “non sembra così tanto che non vi vedevate”.  Con i sentimenti succede così. Non conoscono confini né spazi o tempo. Un po’ come questo pellegrinaggio che a volte comincia quando sembrava non avere le forze per proseguire. Altre volte… sono gli incontri con le persone che rendono il viaggio prezioso. E se qualcuno abbandona, un altro si aggrega.
Muriel conosce la Sindone di Charny e quella di Castelnuovo di Ceva. In meno di un minuto mi invia documenti e foto. Grande Muriel, benvenuta tra i pellegrini di ChaTo!

fg